Villa Vescovi

Un connubio perfetto tra armonia rinascimentale e classicismo romano

A pochi chilometri da Abano, cinta da un anfiteatro naturale formato dai monti Pendice, Pirio e Rina, protesa verso la pianura di Torreglia, si erge Villa Vescovi, una fra le più belle ville cinquecentesche: un connubio perfetto tra armonia rinascimentale e classicismo romano.Siamo a Luvigliano, in quel territorio anticamente denominato Livianum (luogo già scelto dallo storico latino Tito Livio per una sua residenza di campagna) e riconosciuto anche in epoca rinascimentale come luogo di pace e ispirazione, centro ideale per radunare e accogliere artisti e letterati in un unico cenacolo creato intorno alle volontà di Francesco Pisani, nobile veneziano cresciuto a Roma e per questo affascinato dall’arte classicheggiante del tempo, vescovo di Padova dal 1524 al 1564.Edificata tra il 1535 e il 1542 sotto la direzione di Alvise Cornaro, l’opera fu iniziata dall’architetto veronese Giovanni Maria Falconetto che mori nel 1535 e fu sostituito da Andrea Da Valle, oltre che dall’architetto Giulio Romano, conosciuto dal cardinale Pisani a Roma e da lui chiamato ad apportare alcune modifiche al progetto.

Prese così forma un edificio a pianta quadrata, con un alto basamento in bugnato, logge esterne su tre lati, e apertura centrale su modello delle villae romane antiche e ingresso principale a sud.L’intento che stava alla basa di questa realizzazione architettonica inserita in un paesaggio quasi idilliaco, non era quello di un semplice ritorno alla natura, ma quello di fondere arte e natura in un’unica composizione armonica che permettesse ad artisti e letterati di elevarsi, non nella natura, ma con la natura, dove il paesaggio divenisse stimolo per riflessioni e pensieri elevati, elementi indispensabili per il buon governo.

Fra il 1575 e il 1579 furono apportate alcune modifiche dagli architetti Da Valle e Scamozzi: l’ingresso principale venne spostato a ovest, in direzione della chiesa e del piccolo borgo collinare, e su questo lato venne costruito un cortile quadrato, cinto da un muro merlato in cui si aprono tre archi monumentali.L’interno della villa, suddiviso al piano nobile nella Sala delle figure all’antica, Sala del Putto, Sala da Pranzo e stanze private del vescovo, fu affrescato negli anni 1542-1543 dal pittore fiammingo Lambert Sustris, con la consulenza Giulio Romano.

Solo una parte delle decorazioni parietali raffiguranti soggetti mitologici, paesaggi agresti ed edifici antichi in rovina si è salvata dalla pesante manomissione degli spazi interni decisa dal vescovo Giustiniani nel 1700.Rimasta di proprietà della curia padovana fino al 1962, la Villa venne acquistata dal milanese Vittorio Olcese e dallaconsorte Giuliana Olcese de Cesare. Nel 2005 fu donata al FAI – Fondo Ambiente Italiano per volontà di Maria Teresa Valoti Olcese del figlio Pierpaolo.

Ancora oggi Villa dei Vescovi, facilmente fruibile da parte dei visitatori, mantiene inalterato il suo ideale originario che assegna alla natura e al paesaggio un valore morale in grado di educare lo spirito e ispirare la mente.Non si può apprezzare completamente la Villa nella sua interezza senza aver visitato giardini, frutteti e vigneti che fanno da cornice ad un ideale fondato proprio sulla fusione di arte e natura: scorci meravigliosi dove i visitatori di tutte le età, adulti e bambini, possono rilassarsi, trascorrere momenti fuori dai ritmi frenici della modernità. In questa oasi fuori dal tempo è ancora oggi possibile estraniarsi leggendo un buon libro all’ombra di noce o semplicemente passeggiando fra le piante da frutto: pesche pere, susine, amoli, mele, mele cotogne, melograni. La passeggiata può proseguire lungo il perimetro delle mura, fino al vigneto dove crescono le vigne curate dalla nota Società agricola Vignalta.

Dal lato più sud del Parco si può raggiunge il luogo più ameno e silenzioso, il Laghetto delle Rane, un punto dal sapore magico dove potersi rilassare fra la bellezza delle ninfee, le piante acquatiche, i pesci e le rane. I giardini circostanti e le logge con porticato della villa regalano una rilassante immersione nella bellezza della natura dei Colli Euganei, mentre gli edifici rustici vicini all’ingresso ospitano la biglietteria, il bookshop e un’enoteca.Villa Vescovi nonostante la sua eccezionale bellezza si concede come un monumento a misura di tutti, disponibile per eventi pubblici e privati, concerti, spettacoli, meeting aziendali o ricevimenti nuziali: un luogo dove passeggiare, giocare, stare insieme e rilassarsi o come in origine dove potersi ritirare per trarre ispirazione.

Sorge in cima a una collinetta e i suoi due orgogliosi loggiati fissano, immobili, il singolare panorama che è probabile sia unico al mondo. Sorgono infatti all’intorno alcuni dei migliori Colli Euganei i quali, per non esser deturpati da colture, per non portare sulla sommità alcuna fabbrica e per la tipica sagoma a cono che allude a preistoriche eruzioni, risultano oltremodo puri e misteriosi. L’aspetto stesso della villa, insieme fastoso e bizzarro, la luce torpida del pomeriggio, collaboravano a quella speciale aura magica non rara in queste contrade del Veneto.

Dino Buzzati, da Festa in villa col mago in Cronache terrestri.