Castello del Catajo

Castello del Catajo, una fortezza per le feste

Il Castello del Catajo sorge sulle pendici del Montenuovo, ai piedi dei Colli Euganei, nel territorio del comune di Battaglia Terme, a pochi minuti da Abano e Montegrotto. Immersa nella lussureggiante vegetazione dei colli, questa costruzione fu voluta dalla famiglia degli Obizzi, capitani di ventura, provenienti dalla Francia, intorno al 1500.Fu lo stesso Pia Enea Obizzi che, con l’aiuto dell’architetto Andrea Da Valle, ideò questa struttura molto particolare per l’epoca, con uno stile a metà fra il castello medievale e la villa principesca, dove stilemi tipici dell’architettura difensiva come merlature e giare per l’olio bollenti, si mescolano ad altri caratteristici dei salotti rinascimentali.

Lo scopo non era naturalmente quello di difendere la proprietà, ma piuttosto quello di evidenziare la ricchezza e potenza della famiglia degli Obizzi, con uno stile che mirava a stupire gli ospiti che frequentavano la villa nei mesi estivi

Ogni elemento serviva a descrivere ed enfatizzare le gesta importanti della famiglia: gli affreschi realizzati da Gian Battista Zelotti, discepolo del più noto Paolo Veronese, rappresentano uno dei primi esempi di pittura auto celebrativa.Il castello iniziato nel 1516, già nel 1542 fu trasformato per volontà di Beatrice Pio da Correggio in uno fra più importanti salotti rinascimentali frequentati da artisti della levatura di Ariosto e Sperone Speroni.
Nel 1570 Pio Enea I degli Obizzi diede inizio  alla costruzione del Castel Vecchio, nucleo più imponente del Catajo che determinò lo stile di tutti gli interventi successivi.Nel 1592 Pio Enea II, grande cultore di teatro, fece costruire il giardino dei Giganti per mettere in scena opere teatrali. Trasformò inoltre l’antico brodo in un magnifico giardino all’italiana, noto per la maestosa fontana dell’elefante, dal sapore esotico e fantastico che, con le sue figure mitologiche (Bacco e il corteo di satiri e baccanti), inserite all’interno di una grotta, costituisce una vera particolarità rispetto al panorama veneto. Chi si recava al castello a quell’epoca, aveva la sensazione di trovarsi in Cina, (al tempo ogni  stranezza veniva percepita come orientale o “esotica”).

Questo aspetto contribuì a rinforzare il carattere fantastico proprio del castello che perfino nel nome fu interpretato come derivante dal mitico Katai. Per molto tempo fu  questa la spiegazione più diffusa, mentre oggi si tende  ad individuarne l’origine nella località di fondazione: “Cà del Tajo”.Fra il 1700 e gli inizi  del 1800, Tommaso Obizzi, ultimo erede della casata, raccolse 25 collezioni dando al castello il nuovo impulso di casa museo, ma l’arciduca D’Austria Francesco Ferdinando, in seguito, trasferì in Austria l’armeria, e le collezioni di quadri e strumenti musicali (oggi visitabili al Kunsthistorisches Museum di Vienna).Il castello del Catajo, monumentale edificio di 350 stanze, scavato nella roccia del colle che lo sovrasta, composto di più parti costruite in diverse epoche, fu da sempre considerato “la reggia dei Colli Euganei”.  Un “castello non castello” senza alcuno scopo difensivo, divenuto famoso anche per le sfarzose e indimenticabili feste estive, che veniva organizzate dai suoi padroni.

Sulla terrazza, nella quale anche oggi prendono vita eventi e degustazioni, si accedeva mediante delle insolite scalinate dalla forma particolarissima, costruite per facilitare la salita con i cavalli con i quali i nobili amavano arrivare alle feste come segno di ricchezza e prestigio.Delle 350 stanze oggi solo una parte sono visitabili nel periodo che va dai primi di marzo fino a novembre. Ma, l’organizzazione di continui e importanti eventi, aperture speciali di stanze ancora mia aperte al pubblico, spettacoli, arte, moda e visite ai giardini ritrovati, fanno del castello uno dei centri più attivi della cultura locale. Il Castello è circondato da una serie di parchi tra cui “Il Parco delle Delizie“, ricco di specie botaniche, come i primi esemplari di magnolia e sequoia importati dall’America, e il “Parco dei Daini“, un tempo riserva di caccia dei proprietari.

Durante le serate estive è possibile gustare le “degustazioni panoramiche”:  momenti speciali per poter apprezzare vini e prodotti gastronomici all’interno del Castello, dando la possibilità di gustare prelibatezze locali e vini, con la vista del tramonto sui colli.

Per tutta la stagione sono previsti spettacoli teatrali, mostre sulle armi antiche, passeggiate notturne fra il castello e i giardini con le spiegazioni dell’astronomo sulla volta celeste visibile dal Castello.

Il Castello, oggi ancora di proprietà privata, può essere affittato per matrimoni, eventi o concerti.